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RIFORMA DELLO SPORT: “GOVERNO PRONTO A MIGLIORARLA, NESSUNA SANZIONE NEL 2023”

Lo hanno detto il sottosegretario Claudio Durigon e il segretario di commissione Marco Perissa durante il convegno “Sport, lavoro futuro”


ROMA, 6 luglio – La Riforma dello Sport, varata dal Governo, è destinata ad introdurre profonde trasformazioni nel mondo sportivo: mutamenti che stanno creando aspettative, ma anche timori e paure, tra gli addetti ai lavori. Se ne è parlato questa mattina a Roma, nel Salone d’Onore del Coni, nel corso del convegno “Sport, lavoro futuro”, organizzato dall’Ente Bilaterale Nazionale dello sport EBISport, con la partecipazione della Confederazione dello Sport-Confcommercio Imprese per l’Italia e di SLC-Cgil, Uilcom-UIL e Fisascat-CISL.


“Con questa riforma è stato compiuto un grande passo, che però va governato – ha detto il sottosegretario del ministero del Lavoro e delle Politiche sociali, Claudio Durigon – ritengo fosse giusto e doveroso introdurre una serie di regole, condivise da tutti, fornendo una visione d’insieme ad una serie di esigenze. Oggi però arriva il momento in cui la riforma ricade sui territori e sugli enti, e sarà dunque vitale non sbagliare nulla, ponendo dei correttivi qualora ci accorgessimo che sono necessari”.


Marco Perissa, segretario della commissione parlamentare Cultura, Scienza e Istruzione, ha fornito una serie di importanti anticipazioni.Il testo definitivo, tra i vari passaggi parlamentari, lo avremo a fine mese – ha spiegato – e su quel testo, che nei prossimi 10 giorni intendiamo rendere il più sostenibile ed omogeneo possibile, faremo i conti”. Perissa però ha garantito: “Ci sarà una profonda innovazione rispetto al testo attuale, che sta girando da fine maggio e verrà introdotto un principio di progressività in riferimento all’applicazione degli oneri derivanti dalla riforma”. Ciò significa che “non saranno chiesti ad un centro sportivo municipale o ad una palestra scolastica gli stessi oneri che saranno chiesti ad una società con 5.000 mila iscritti o ad una società di calcio professionistica”. Dunque l’obiettivo è “tutelare le società più piccole, alleggerendo gli oneri previsti, mentre sul versante dei collaboratori sportivi si sta lavorando affinché i compensi sotto 5.000 euro siano completamente sgravati da qualsiasi onere tributario”. Infine Perissa ha fatto sapere che “fino al 31 dicembre, se qualcuno non si sarà perfettamente adeguato, non vi saranno sanzioni o more”.


Secondo Luca Stevanato, presidente di EBISport, “siamo davanti ad una riforma epocale, perché si passa da un regime di sostanziale deregolamentazione ad un sistema più articolato sul quale, però, bisognerà lavorare molto per individuare le giuste qualifiche, le giuste posizioni e le giuste mansioni”. Per Mirco Ceotto, dirigente di Fisascat Cisl, “la riforma rappresenta un primo passo, chiamiamolo il passo dell’emersione, dopo il quale tuttavia occorrerà compiere il passo dei diritti e su questo versante siamo ancora parecchio distanti”. A giudizio di Carlo Mornati, segretario generale del Coni, “affinché questa riforma, che preoccupa il sistema, si trasformi in una effettiva opportunità, è necessario che sia valorizzato il lavoro sportivo e che sia valorizzata la persona, ovvero il collaboratore sportivo, ma anche il datore di lavoro, che nel 90% dei casi è un volontario appartenente a piccole società”.


Nel corso del convegno, moderato da Angelo Raffaele Marmo, con interviste di Stefano Raucci, sono intervenuti anche il direttore generale di Sport e Salute, Diego Nepi Molineris; il direttore centrale Politiche del lavoro e Welfare di Confcommercio, Guido Lazzarelli e il presidente dell’Associazione Nazionale Consulenti Tributari, Celestino Bottoni. Il presidente del Coni, Giovanni Malagò, ha inviato un video messaggio di saluto.





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